Valutazione del rischio da Radiazioni Ottiche Artificiali (ROA)
L’art. 216 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. prevede che il datore di lavoro valuta e, quando necessario, misura e/o calcola i livelli delle radiazioni ottiche a cui possono essere esposti i lavoratori, per predisporre le relative misure di prevenzione e protezione.
Per radiazioni ottiche si intendono tutte le radiazioni elettromagnetiche nella gamma di lunghezza d’onda compresa tra 100 nm e 1 mm. Lo spettro delle radiazioni ottiche si suddivide in radiazioni ultraviolette, radiazioni visibili e radiazioni infrarosse.
Il rischio da radiazioni ottiche artificiali è piuttosto diffuso, in quanto diverse sorgenti artificiali di radiazioni ottiche possono essere presenti nei luoghi di lavoro, soprattutto in particolari comparti produttivi.
Le principali sorgenti di radiazioni ottiche artificiali che possono comportare rischio per occhi e/o cute dei soggetti esposti sono : arco elettrico (saldatura elettrica), lampade germicide per sterilizzazione e disinfezione, lampade per fotoindurimento di polimeri e fotoincisione, lampade/sistemi LED per fototerapia, lampade ad alogenuri metallici, lampade scialitiche da sala operatoria, lampade abbronzanti, corpi incandescenti quali metallo o vetro fuso (ad esempio nei crogiuoli dei forni di fusione con corpo incandescente a vista e loro lavorazione), apparecchiature con sorgenti IPL per uso medico o estetico, laser, ecc..
La qualità degli effetti delle ROA, la loro gravità, o la probabilità che alcuni di essi si verifichino dipendono dalla esposizione radiante, dalla lunghezza d’onda della radiazione e, dalla fotosensibilità individuale che è una caratteristica geneticamente determinata.
Considerati dal punto di vista del loro decorso temporale gli effetti prodotti sull’occhio e sulla pelle possono essere suddivisi in:
• effetti a breve termine o da esposizione acuta con tempi di latenza dell’ordine di ore, giorni;
• effetti a lungo termine o da esposizione cronica con tempi di latenza di mesi, anni.
In generale per ciascun effetto acuto è possibile stabilire “la dose soglia” al di sotto della quale l’effetto non si verifica. La maggior parte degli effetti a lungo termine (tumori:carcinoma cutaneo) hanno natura diversa dagli effetti acuti e la loro probabilità è tanto maggiore quanto più è elevata la dose accumulata dall’individuo
La valutazione del rischio da radiazioni ottiche artificiali, può essere effettuata o attraverso informazioni reperibili in letteratura tramite i dati forniti dal costruttore dell’apparecchiatura, oppure se necessario per mezzo di misure strumentali delle sorgenti di radiazioni ottiche che verrà effettuata per mezzo di spettroradiometro o foto-radiometro, dovrà verificare il rispetto dei valori limite di esposizione riportati nell’allegato XXXVII.
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